Nella serie Liquidi 1.0 il lavoro pittorico di Evita Andújar approfondisce le possibilità della sua pittura di creare stimoli visivi. Si propone esplicitamente un’idea di individuo e di quotidiano, una sensazione di velocità pittorica fugace e particolarmente intima. Si ottiene una sorta di vibrazione sottile.
Qualcosa di breve e qualcosa di vicino ci vengono incontro
Punto di partenza dichiarato dall’artista è il bombardamento mediatico: il disorientamento dell’individuo. Attraverso immagini apparentemente statiche viene mostrato un latente desiderio di trasformazione. È in atto un’indagine più profonda dell’individuo.
L’individuo vibra, si muove, rischia di perdere la sua identità e la sua presenza. Con il flusso continuo e incessante di dati e la sua dinamica anarchica, la rete pervade la nostra vita personale. La comunicazione sovrasta l’identità.
I cambiamenti introdotti mutano il concetto di tempo, c’è una nuova velocità con cui si muovono le informazioni. Non esistono più solide informazioni, bensì i resti liquidi di quello che fu.
La nostra vita è caratterizzata dall’ossessione compulsiva delle cose da fare, da vedere e da sapere, è stata trasformata da internet. È stata, talvolta, trasformata in internet.
Il mondo sembra dissolversi, ma rimane, resiste, vibra attonito e si avvicina al guardatore, quotidiano, forse distratto, forse stupefatto passante.
Questo lavoro reagisce a sua volta liquefacendosi, spostandosi, mostrandoci gli effetti di una sensazione sulla vita, sul mondo, sullo scorrere delle cose.

Fabrizio Pizzuto