Guardo la pittura colare, fuggire, il mondo dissolversi, i pensieri spostarsi e spingersi spintonando per salire in vetta alla mente. Guardo e solo per un attimo appare Maria, il cerchio perfetto, la Madre che porta tutto nel cuore. Poi scompare nel magma del mondo presente. L’unione alla porta Divina diretta, non umana, informe, intuitiva, e poi invece umana, vestita di sguardo fisso e di contemplazione. Come pittura che perde il concreto e dimentica sé stessa, poiché in sé stessa non c’è alcuna strada. Ti avvicini e non c’è più. Creazione è conoscenza? Parte dei pensieri ne dubita. Non c’è controllo alcuno e niente di nuovo è sotto il sole, solo un affannarsi. Così subentra una sequenza errata. Il mondo per come lo conosciamo: contraddittorio, discorde. Eva che diventa Ave, nuove porte.

Fabrizio Pizzuto

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