Fluire e velocità in sospensione diventa la chiave di volta per avvicinarsi alla ricerca di Evita Andújar. Un progetto “Liquidi” che nella residenza Bocs Art prende una nuova dimensione e per la prima volta l’artista traspone il concetto di liquidità dalle tele all’architettura e a lei stessa con una performance finale usando sempre come mezzo però la pittura. Il tutto così diventa un’opera pittorica tridimensionale.

PERFORMANCE LIQUIDI 7 (installazione pittorica performativa)
La performance si sviluppa all’interno del Bocs Art dove previamente si è fatto un intervento pittorico sulla facciata in modo puntuale per avere la sensazione che l’architettura si stia sciogliendo.
Oltre che sull’archittetura si è applicato sul riverso della vetrata inferiore uno strato pittorico con delle macchie colore carne apparentemente incongruenti e sull’esterno una macchia nera che si sviluppa sul pavimento del marciapiede.
La performance comincia con la discesa dell’artista stessa mantenendo lo sguardo basso dalle scale in fondo al Bocs a ritmo molto lento con addosso un lungo vestito nero.
Arrivata al piano inferiore si ferma e guarda il pubblico, con passo deciso si avvicina alla vetrata e si appoggia su essa.
A questo punto lo spettatore avrà la percezione finale dell’opera adesso completata.
Come in uno dei suoi dipinti, sfondo e figura soffrono il peso di una società compulsiva e vorace dove non esistono più solide fondamenta ma ben sì solo resti liquidi di quello che fu.
Le macchie diventano la sua carne che si scoglie insieme al vestito e al resto dell’archittetura.
È ferma per qualche minuto, poi lentamente si sposta e va verso la porta.

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